Chi Sono
Laureato con lode in Psicologia Clinica all′Università degli studi di Padova, ho ottenuto nel corso degli anni di lavoro post laurea il riconoscimento della specializzazione in Neuropsicologia clinica.
Successivamente al percorso universitario, ho frequentato la scuola di Psicoterapia al Centro Terapia Cognitiva di Como ottenendo la specializzazione come Psicoterapeuta Cognitivo Costruttivista.
Iscritto all′Albo degli Psicologi della Regione Lombardia al n. 15402, sono socio ordinario S.I.T.C.C. e dell′Associazione EMDR Italia.
Esercito la professione di Psicologo Psicoterapeuta in studio privato a Milano e lavoro come terapeuta familiare presso la Studio Ado.t di Milano.
Come clinico mi occupo con competenze psicoterapiche di tutto l′ambito della sofferenza psicologica, nevrotica e psicotica, con un focus particolare sulle esperienze traumatiche e dei disturbi mentali.
Nel tempo mi sono formato in differenti approcci terapeutici come integrazione alla psicoterapia cognitivo costruttivista, formazione che mi permette di poter integrare tecniche e strumenti (EMDR) all′interno della cornice relazionale.
In ambito Neuropsicologico, mi occupo di valutazioni neurocognitive in pazienti che hanno esiti da danno cerebrale (transitori o cronici) o da deterioramento cognitivo, valutazioni che hanno lo scopo di fornire un profilo di funzionamento neurocognitivo residuo e in seguito di attuare un programma riabilitativo.
Successivamente al percorso universitario, ho frequentato la scuola di Psicoterapia al Centro Terapia Cognitiva di Como ottenendo la specializzazione come Psicoterapeuta Cognitivo Costruttivista.
Iscritto all′Albo degli Psicologi della Regione Lombardia al n. 15402, sono socio ordinario S.I.T.C.C. e dell′Associazione EMDR Italia.
Esercito la professione di Psicologo Psicoterapeuta in studio privato a Milano e lavoro come terapeuta familiare presso la Studio Ado.t di Milano.
Come clinico mi occupo con competenze psicoterapiche di tutto l′ambito della sofferenza psicologica, nevrotica e psicotica, con un focus particolare sulle esperienze traumatiche e dei disturbi mentali.
Nel tempo mi sono formato in differenti approcci terapeutici come integrazione alla psicoterapia cognitivo costruttivista, formazione che mi permette di poter integrare tecniche e strumenti (EMDR) all′interno della cornice relazionale.
In ambito Neuropsicologico, mi occupo di valutazioni neurocognitive in pazienti che hanno esiti da danno cerebrale (transitori o cronici) o da deterioramento cognitivo, valutazioni che hanno lo scopo di fornire un profilo di funzionamento neurocognitivo residuo e in seguito di attuare un programma riabilitativo.
Il mio Approccio
La terapia cognitivo costruttivista si focalizza sul cambiamento profondo della persona e non si occupa solo dei sintomi, i quali spesso invece rappresentano il motivo principale per cui la persona decide di iniziare un percorso.
Obiettivo della psicoterapia ad orientamento cognitivo costruttivista è il superamento della sofferenza emotiva e il raggiungimento di un maggior benessere psicologico attraverso la consapevolezza dei propri meccanismi di funzionamento, una ristrutturazione dell′identità e l′elaborazione di un nuovo atteggiamento verso se stessi e verso il modo, favorendo così una maggiore stabilità emotiva e una migliore capacità di fronteggiare gli eventi.
Il cambiamento che viene perseguito con l′approccio cognitivo costruttivista comprende sia la sfera cognitiva - pensieri, credenze, ricordi - sia quella emotiva: affetti ed emozioni. Modificare solo la cognizione fredda, legata agli aspetti più razionali del pensiero non è di per sé inutile, ma la sua efficacia è limitata. La modificazione degli aspetti emozionali offre la possibilità di comprendere il proprio schema di funzionamento interno divenendo nel tempo esperti di se stessi, qualità che permetterà di non agire risposte in modo automatico, ma di avere invece la possibilità di sperimentare e scegliere risposte alternative.
Viene così proposto un lavoro sull′analisi delle modalità con cui ogni individuo dà significato agli eventi di vita, volto ad aumentare la consapevolezza della persona sui propri meccanismi e schemi.
Nell′approccio cognitivo-costruttivista, la relazione che si instaura tra terapeuta e paziente è lo strumento principale e di elezione. È soprattutto grazie e per merito della relazione che, come gli studi scientifici dimostrano, la terapia ha successo.
Compito del terapeuta, in quanto perturbatore strategicamente orientato, è quello di accompagnare il paziente in questo viaggio in due alla scoperta di sé, attraverso il riconoscimento di emozioni critiche che, non esplicitate, possono assumere la forma di sintomi e di comportamenti disadattivi. Il terapeuta, per agevolare questo processo, si pone con un atteggiamento non giudicante e si astiene dal dare pareri personali o consigli.
In conclusione, l′obiettivo è giungere a un′immagine di sé che integri pensieri ed emozioni, che consenta una maggiore flessibilità di adattamento agli eventi di vita, favorendo, infine, un processo di distanziamento critico da sé volto al raggiungimento di un benessere personale.
Obiettivo della psicoterapia ad orientamento cognitivo costruttivista è il superamento della sofferenza emotiva e il raggiungimento di un maggior benessere psicologico attraverso la consapevolezza dei propri meccanismi di funzionamento, una ristrutturazione dell′identità e l′elaborazione di un nuovo atteggiamento verso se stessi e verso il modo, favorendo così una maggiore stabilità emotiva e una migliore capacità di fronteggiare gli eventi.
Il cambiamento che viene perseguito con l′approccio cognitivo costruttivista comprende sia la sfera cognitiva - pensieri, credenze, ricordi - sia quella emotiva: affetti ed emozioni. Modificare solo la cognizione fredda, legata agli aspetti più razionali del pensiero non è di per sé inutile, ma la sua efficacia è limitata. La modificazione degli aspetti emozionali offre la possibilità di comprendere il proprio schema di funzionamento interno divenendo nel tempo esperti di se stessi, qualità che permetterà di non agire risposte in modo automatico, ma di avere invece la possibilità di sperimentare e scegliere risposte alternative.
Viene così proposto un lavoro sull′analisi delle modalità con cui ogni individuo dà significato agli eventi di vita, volto ad aumentare la consapevolezza della persona sui propri meccanismi e schemi.
Nell′approccio cognitivo-costruttivista, la relazione che si instaura tra terapeuta e paziente è lo strumento principale e di elezione. È soprattutto grazie e per merito della relazione che, come gli studi scientifici dimostrano, la terapia ha successo.
Compito del terapeuta, in quanto perturbatore strategicamente orientato, è quello di accompagnare il paziente in questo viaggio in due alla scoperta di sé, attraverso il riconoscimento di emozioni critiche che, non esplicitate, possono assumere la forma di sintomi e di comportamenti disadattivi. Il terapeuta, per agevolare questo processo, si pone con un atteggiamento non giudicante e si astiene dal dare pareri personali o consigli.
In conclusione, l′obiettivo è giungere a un′immagine di sé che integri pensieri ed emozioni, che consenta una maggiore flessibilità di adattamento agli eventi di vita, favorendo, infine, un processo di distanziamento critico da sé volto al raggiungimento di un benessere personale.
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